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Controlli visivi periodici: ogni quanto farli e perché non rimandarli
La salute degli occhi è spesso data per scontata, fino a quando non compaiono fastidi evidenti o difficoltà a vedere chiaramente. In realtà, la prevenzione è l’arma più importante per proteggere la vista e individuare per tempo eventuali disturbi.
I controlli visivi periodici rappresentano uno strumento essenziale non solo per aggiornare la prescrizione delle lenti, ma anche per monitorare lo stato di salute generale degli occhi. In questo articolo vedremo con quale frequenza è consigliato effettuare una visita e perché non dovresti mai rimandarla.

Perché i controlli visivi sono fondamentali.
Gli occhi, proprio come il cuore o i denti, hanno bisogno di cure regolari. Molte patologie oculari — come il glaucoma, la cataratta o la degenerazione maculare — possono svilupparsi in modo silenzioso, senza sintomi evidenti nelle fasi iniziali. Un controllo periodico permette di rilevare precocemente eventuali segnali e di intervenire tempestivamente, evitando conseguenze più gravi. Anche chi non ha difetti visivi importanti dovrebbe sottoporsi a visite regolari: controllare pressione oculare, fondo dell’occhio e stato della cornea è fondamentale per assicurarsi che tutto funzioni correttamente. Inoltre, lo stile di vita moderno — con lunghe ore davanti agli schermi, esposizione a luce artificiale e stress visivo — rende questi controlli ancora più importanti.
Ogni quanto fare una visita visiva
La frequenza dei controlli dipende dall’età, dalle condizioni generali di salute e dall’eventuale presenza di difetti visivi. In linea generale:
- Bambini e adolescenti: una prima visita entro i 3 anni, poi un controllo ogni 1-2 anni. È importante per intercettare problemi di vista che potrebbero influire sull’apprendimento scolastico.
- Adulti fino ai 40 anni: una visita ogni 2 anni se non si hanno disturbi, annuale se si portano occhiali o lenti a contatto.
- Dai 40 ai 60 anni: almeno una visita all’anno, perché aumenta il rischio di presbiopia e di patologie oculari legate all’età.
- Dopo i 60 anni: controlli annuali o anche semestrali, per monitorare condizioni come glaucoma e degenerazioni retiniche.
- Persone con diabete, ipertensione o familiarità per patologie oculari: visite più ravvicinate, secondo indicazione del professionista.

Perché non rimandare i controlli
Rimandare una visita visiva significa correre il rischio di non accorgersi di problemi che, presi in tempo, sarebbero più facilmente gestibili. Un esempio concreto è il glaucoma: se diagnosticato precocemente, può essere controllato con farmaci o trattamenti mirati; se ignorato, può portare a danni permanenti alla vista. Allo stesso modo, anche difetti refrattivi non corretti adeguatamente (come miopia, ipermetropia o astigmatismo) possono provocare mal di testa, affaticamento visivo, difficoltà di concentrazione e peggiorare la qualità della vita. Una visita periodica, invece, permette di aggiornare la prescrizione e garantire sempre una visione nitida e confortevole.
Conclusione: la prevenzione parte da un appuntamento
La vista è un bene prezioso e insostituibile, e prendersene cura significa non aspettare che compaiano problemi evidenti. I controlli visivi periodici sono il modo migliore per prevenire patologie, correggere difetti refrattivi e assicurarsi una qualità di vita migliore. Da ILOP crediamo che la prevenzione sia parte integrante del benessere visivo. Nei nostri centri ottici offriamo controlli accurati e personalizzati, in grado di intercettare anche i segnali più lievi e di guidarti verso la soluzione più adatta alle tue esigenze. Prenota oggi stesso la tua visita: perché la differenza si vede, soprattutto quando scegli di non rimandare.
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